“Tutti gli esseri umani sono nati liberi e con uguali diritti e dignità” 10 Dicembre: Giornata Mondiale dei Diritti Umani
Il 10 dicembre 1948 è una data fondamentale nella storia di tutti noi: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava e proclamava la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. Questo documento sancisce l’uguaglianza in dignità, libertà e diritti per ogni individuo, ponendo le basi per uno spirito di solidarietà globale. Due anni dopo, la stessa data fu istituita come “Giornata Mondiale dei Diritti Umani”.
In questo momento storico, caratterizzato da profonde crisi geopolitiche ed un crescente divario economico che mette a dura prova la solidarietà tra le persone e la giustizia sociale, e in cui i diritti sembrano garantiti solo a certe condizioni o per specifiche categorie, i principi di questa Dichiarazione appaiono più che mai “urgenti e, al contempo, incompiuti”.
Tra la Dichiarazione e la realtà, il divario è, oggi più che mai, molto ampio. I principi di piena dignità, il diritto alla salute, all’istruzione, alla libertà di espressione e di culto, rimangono ancora diritti incompiuti in troppe aree del mondo.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani rappresenta una pietra miliare imprescindibile per la condivisione di principi etici globali. Tuttavia, le persistenti e diffuse violazioni dei suoi principi hanno progressivamente allontanato la realtà da tali ideali di universalità, con gravi ricadute negative sull’intera comunità internazionale. Rischiando di sostituire la cultura dei diritti con la mera logica del “diritto del più forte”.
Questa ricorrenza non è, per noi Assistenti sociali, solo un momento per ricordare i principi fondamentali di uguaglianza, dignità e libertà sanciti dalla Dichiarazione, ma anche l’occasione per ribadire il ruolo cruciale che la nostra professione riveste nella loro concreta applicazione. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non è solo un riferimento teorico, ma la norma fondamentale su cui si basa il nostro Codice Deontologico, che riporta, nelle prime righe del Preambolo, “La professione dell’assistente sociale è fondamentale per garantire i diritti umani e lo sviluppo sociale”.
“Come Assistenti sociali abbiamo assunto un impegno etico a promuovere i diritti economici, sociali, il diritto alla salute, nelle realtà in cui viviamo e operiamo. Sappiamo che solo attraverso l’affermazione della cultura dei diritti e la tutela dei più fragili potremo realizzare una società migliore e più giusta. Solo contrastando l’indifferenza con cui accettiamo passivamente la sofferenza di molti, potremo arrivare al reale riconoscimento dei pieni Diritti Umani.”, afferma la Vicepresidente Sara Alberici.
Il nostro lavoro non è semplicemente tecnico, ma è un atto quotidiano di difesa dei Diritti Umani. Questo si traduce in azioni concrete, guidate dai principi esplicitati dal Titolo secondo del Codice deontologico.
“Come professionisti, sappiamo che i Diritti Umani non possono essere dati per scontati o “meritati” a certe condizioni. Sono diritti non negoziabili e, come sancito dalla Dichiarazione, innati in ogni essere umano.”, afferma la Presidente Simona Regondi , “Necessitano però di essere costantemente affermati, difesi e tutelati nella pratica. Come Assistenti Sociali e come Ordine Assistenti Sociali della Lombardia, rinnoviamo il nostro impegno nel difendere chi è più vulnerabile e nel costruire, giorno dopo giorno, una società più giusta e inclusiva per tutti, rimarcando l’impegno di tutti i professionisti a promuovere il rispetto e la tolleranza e a favorire il necessario cambiamento”.