Milano, 08 maggio 2024

Nelle ultime settimane, per cause diverse, si sono susseguiti una serie di attacchi alla nostra professione da parte di diversi giornalisti. Per tanto tempo abbiamo evitato di rispondere ad accuse o illazioni basate su ricostruzioni faziose, non ancorate alla realtà e legate a pregiudizi. Ma la sassaiola mediatica dell’ultimo mese, attivata dal processo Pifferi e proseguita con le orribili violenze compiute all’interno dell’Istituto Penale Minorile Beccaria, ha prodotto la marcata consapevolezza che questi attacchi siano nocivi non tanto per la nostra comunità professionale, quanto perché alimentano un sentimento di diffidenza e sfiducia nei confronti dei servizi e della possibilità di ricevere aiuto da parte delle istituzioni.

Il mandato istituzionale dell’Ordine è quello di garantire il corretto esercizio della professione a tutela di tutti i cittadini. Per questo motivo, in presenza di possibili rilievi disciplinari di fatti attribuiti ad iscritti del nostro albo, il Consiglio territoriale di disciplina interviene per le opportune valutazioni e decisioni anche nei casi in cui non vi è una rilevanza penale ma solo deontologica. In presenza di fatti precisi e circostanziati il Consiglio dell’Ordine si è sempre attivato a tutela del cittadino.

Viceversa, respingiamo illazioni generiche e gratuite che hanno il solo effetto di gettare discredito sulla intera comunità professionale. Dopo le ultime e non velate accuse da parte di diversi media e giornalisti televisivi come CROAS Lombardia abbiamo quindi deciso di prendere pubblicamente posizione.

In data 19 aprile abbiamo inviato un Comunicato stampa alle principali testate giornalistiche regionali e nazionali per affermare con forza il nostro dissenso rispetto ad accuse generiche e non circostanziate sull’operato dei Servizi nei confronti della piccola Diana e di sua madre Alessia Pifferi. Nel comunicato spiegavamo anche il lavoro di approfondimento sul tema della maternità fragile che proprio il nostro Ordine ha avviato a seguito di quei terribili fatti, in collaborazione con i Servizi sociali ospedalieri di molte realtà lombarde. Tale comunicato è stato integralmente riportato da Redattore sociale.

Sempre il 19 aprile abbiamo inviato una lettera al Presidente dell’Ordine giornalisti della Lombardia per chiedere una maggiore attenzione da parte loro nella gestione delle notizie riguardanti la vita delle persone e la possibilità di organizzare una formazione congiunta tra i nostri due Ordini utile a creare relazioni e sapere condiviso.

Inoltre, il 24 aprile abbiamo pubblicato sul nostro sito una comunicazione in cui esprimevamo le nostre preoccupazioni rispetto ai fatti accaduti all’interno del carcere Beccaria.

In data 29 aprile abbiamo scritto una lettera a Bianca Berlinguer per chiederle conto delle dichiarazioni pronunciate a “Prima di domani”  su Rete 4 il 26 aprile (cioè che i terribili episodi accaduti all’interno del Carcere Beccaria avvenivano “nell’omertà degli assistenti sociali”).

Su quest’ultimo episodio si è poi espresso anche il CNOAS con un articolo pubblicato sull’HUFFPOST a firma della presidente Rosina.